Caregivers

Viene definita “caregiver familiare” la persona che assiste e si prende cura di un parente non autosufficiente.
La persona assistita dal caregiver deve essere affetta da malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, e non essere autosufficiente o comunque in grado di prendersi cura di sé.

Sono previste diverse e particolari tutele per il lavoratore dipendente caregiver qualora si configurino le seguenti condizioni:

  • il familiare da assistere è stato riconosciuto portatore di handicap in situazione di gravità;
  • la persona disabile non è ricoverata a tempo pieno;

Inoltre, l’assistito dev’essere:

  • il coniuge;
  • l’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso;
  • il convivente di fatto;
  • un familiare o di un affine entro il secondo grado;
  • un familiare entro il terzo grado (zii, cugini, pronipoti) ma solo quando:
    • i genitori o il coniuge della persona con disabilità grave da assistere siano deceduti;
    • o abbiano compiuto 65 anni;
    • o siano anch’essi affetti da patologie invalidanti.

In tali circostanze, il lavoratore caregiver potrebbe aver diritto a:

  • Permessi lavorativi retribuiti
    Diritto a fruire fino a 3 giorni di permesso retribuito (dall’INPS) al mese. Tali giornate possono essere utilizzate anche in modo frazionato ad ore.
  • Congedo straordinario
    Diritto a fruire di un congedo retribuito (dall’INPS) e coperto da contribuzione figurativa di durata fino a due anni da poter fruire anche in modalità frazionata.
  • Congedo per gravi motivi familiari
    È un periodo di congedo non retribuito di durata massima di 2 anni nell’arco dell’intera vita lavorativa (che può essere fruito in modo continuativo o frazionato).
    È coperto da contribuzione figurativa e utile dunque ai fini del diritto alla pensione.
    Tra i motivi che danno diritto a questo congedo rientra anche “la necessità per il lavoratore di cura e assistenza di un familiare”.
  • Scelta della sede di lavoro
    Il lavoratore che assiste un familiare con handicap grave ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio. L’azienda può rifiutare tale richiesta ma dovrà provare l’esistenza di oggettivi motivi organizzativi e produttivi che ne hanno impedito il trasferimento.
  • Rifiuto al trasferimento
    Il lavoratore che assiste un familiare con handicap grave non può essere trasferito senza il proprio consenso ad altra sede.
  • Lavoro notturno
    Il lavoratore che assiste un familiare con handicap non può essere obbligatoriamente adibito al lavoro notturno.
  • Accesso alla pensione anticipata “Quota 41”
    Il caregiver che assistere un familiare con disabilità grave da almeno 6 mesi (e sia in possesso degli altri requisiti richiesti dalla legge), può accedere al regime pensionistico anticipato “Quota 41”.
  • Prolungamento del Congedo Parentale
    La lavoratrice madre o il lavoratore padre, che assistono figli con disabilità grave hanno diritto di chiedere, alternativamente, il prolungamento del congedo parentale.
    Tale richiesta deve avvenire entro i 12 anni di vita del figlio.
    La durata massima del congedo è di 3 anni (comprensivo dei periodi di congedo parentale ordinario) e può essere utilizzato in maniera continuativa o frazionata.
    Durante questo periodo, il lavoratore ha diritto a un’indennità giornaliera pari al 30% della retribuzione (salvo trattamento più favorevole del contratto collettivo) pagata dall’INPS ma anticipata dal datore di lavoro.
  • Trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale
    Dev’essere riconosciuta la priorità nella trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.