Privacy aziendale

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Privacy aziendale: come salvaguardare la tua azienda e rispettare il GDPR

In un mondo in costante evoluzione e sempre più digitalizzato, la protezione dei dati personali, mediante una corretta gestione della privacy aziendale, è diventata una questione di fondamentale importanza. Il Regolamento UE 679/2016, noto anche come GDPR (General Data Protection Regulation), rappresenta un passo significativo verso la tutela di questo diritto fondamentale dell’individuo.

La nostra esistenza stessa genera continuamente dati, dalle informazioni anagrafiche di base fino alle tracce digitali che lasciamo navigando online o utilizzando i social media. Questi dati, apparentemente innocui, possiedono un valore inestimabile, non solo per la ricostruzione della nostra identità e delle nostre abitudini, ma anche e soprattutto in termini economici.

Le grandi aziende tecnologiche, infatti, basano i loro modelli di business proprio sulla raccolta e l’analisi di queste informazioni, offrendo servizi apparentemente gratuiti in cambio dei nostri dati personali. In questo contesto, il GDPR si pone come baluardo a difesa della privacy dei cittadini europei, cercando di bilanciare le esigenze di innovazione tecnologica con il diritto fondamentale alla riservatezza.

In questo contesto, tutte le imprese devono aggiornare i propri programmi di privacy aziendale per rispettare le normative ed essere conformi con il GDPR, evitando così le importanti sanzioni amministrative pecuniarie previste.

In questo articolo analizzeremo, step by step, i passaggi pratici per ottemperare agli obblighi vigenti, prevenire data breach e non conformità in azienda. 

L’evoluzione storica del diritto alla privacy

Il concetto moderno di privacy come istituto giuridico nasce solo alla fine del XIX secolo, con il celebre articolo “The Right to Privacy” di Brandeis e Warren, che per primi delinearono il confine tra il diritto di informare e il diritto alla riservatezza.

Questo dibattito si è intensificato nel corso del XX secolo, parallelamente allo sviluppo di nuove tecnologie di comunicazione e di elaborazione dei dati.

In Europa, l’esperienza degli stati totalitari ha evidenziato i rischi del controllo pervasivo dei cittadini, rendendo la protezione dei dati personali un vero e proprio diritto di libertà.

Con l’avvento dell’era digitale, la questione ha assunto dimensioni globali: l’automazione del trattamento dei dati e la possibilità di incrociare informazioni provenienti da fonti diverse hanno amplificato sia le potenzialità di utilizzo dei dati sia i rischi per la privacy degli individui.

In risposta a queste sfide, l’Unione Europea ha sviluppato un quadro normativo avanzato, culminato nell’adozione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) nel 2016.

Questo percorso evolutivo dimostra come la protezione dei dati personali si sia trasformata da una semplice tutela contro le intrusioni nella vita privata a un complesso sistema di garanzie, essenziale per preservare la libertà e la dignità degli individui nell’era dell’informazione.

Oggi, mentre ci troviamo di fronte a nuove sfide poste da tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e l’Internet delle cose, il dibattito sulla privacy continua a evolversi, cercando di bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti fondamentali dell’individuo.

Normativa sulla Privacy aziendale – Il GDPR

Come già accennato, Il GDPR (General Data Protection Regulation) è la normativa principale sulla protezione dei dati personali nell’Unione Europea.

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 27 aprile 2016 è entrata in vigore dal 25 maggio 2018.

Questo regolamento non impone delle rigide disposizioni da rispettare ma traccia alcuni concetti di base imprescindibili attorno ai quali il titolare del trattamento dei dati, dovrà muoversi in maniera (quasi) libera, creando un sistema di Privacy aziendale rispettoso delle indicazioni generali.

Il legislatore italiano, in recepimento alle nuove disposizioni del GDPR, il 19 settembre 2018 ha introdotto il D.Lgs. 101/2018 che modifica, adeguandolo, il precedente “Codice della privacy” nazionale (d.lgs. 196/2003).

All’interno del GDPR sono stati introdotti alcuni concetti essenziali, come quello di dato personale, accountability, Privacy by design e by default, data breach, assieme alla selezione e nomina dei vari responsabili del trattamento dei dati. Tutti elementi che devono essere perfettamente conosciuti dal titolare del trattamento dei dati e da chiunque voglia creare un sistema di privacy aziendale aggiornato e sicuro.

Continua a leggere l’articolo per scoprire questi concetti e capire come implementare un programma di privacy aziendale in un’impresa.

Dato personale secondo la Privacy aziendale

Un dato personale è qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile. In particolare, si considera identificabile la persona fisica che può essere identificata, direttamente o indirettamente attraverso uno o più dati.

L’identificazione può avvenire con riferimento a elementi come:

  • Nome e cognome 
  • Numero di identificazione (Codice fiscale, Numero di telefono)
  • Dati relativi all’ubicazione (Indirizzo di residenza)
  • Identificativo online (Indirizzo e-mail)
  • Uno o più elementi caratteristici dell’identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale della persona (immagine o voce della persona, Impronta digitale)

È importante notare che il concetto di dato personale è dinamico e va sempre riferito al contesto. Anche informazioni che da sole non permettono l’identificazione diretta di una persona possono essere considerate dati personali se, incrociate con altri dati, consentono di risalire all’identità dell’individuo.

Dati particolari (ex dati sensibili)

Il GDPR individua alcune categorie particolari di dati personali che richiedono maggiori tutele, precedentemente noti come “dati sensibili”.

Questi includono:

  • Dati che rivelano l’origine razziale o etnica
  • Opinioni politiche
  • Convinzioni religiose o filosofiche
  • Appartenenza sindacale
  • Dati genetici e biometrici
  • Dati relativi alla salute
  • Dati sulla vita o l’orientamento sessuale

Il trattamento di questi dati particolari è generalmente vietato, salvo specifiche eccezioni previste dal regolamento.

Accountability

Con il concetto di Accountability, ci si riferisce al principio di responsabilizzazione del titolare del trattamento dei dati personali. Questo concetto implica che il titolare non solo deve rispettare le norme sulla protezione dei dati, ma deve anche essere in grado di dimostrare attivamente tale conformità.

In pratica, l’accountability richiede che il titolare del trattamento:

  • Adotti proattivamente misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la protezione dei dati personali.
  • Sia in grado di documentare e dimostrare l’efficacia di tali misure.
  • Implementi politiche e procedure interne per assicurare il rispetto continuo del GDPR.
  • Valuti regolarmente i rischi associati al trattamento dei dati e adatti le misure di sicurezza di conseguenza.

Il principio di accountability conferisce al titolare del trattamento una certa flessibilità nella scelta delle misure specifiche da adottare, purché queste siano appropriate e efficaci nel garantire la conformità al GDPR.

Questo approccio mira a promuovere una cultura della responsabilità e della trasparenza nella gestione dei dati personali.

Privacy by design

Il concetto di privacy by design richiede che la tutela della privacy sia integrata fin dall’inizio nella progettazione e nello sviluppo di sistemi, processi o prodotti che trattano dati personali. Questo approccio proattivo prevede la valutazione e la minimizzazione dei rischi per la privacy anche durante le fasi di sviluppo dei nuovi progetti, assicurando la protezione della privacy come parte integrante delle operazioni aziendali quotidiane.

In pratica, i pilastri del “Privacy by design” sono:

  • Approccio proattivo: anziché reagire a posteriori ai problemi di privacy, si cerca di prevenirli anticipatamente.
  • Protezione integrata: la privacy non è un’aggiunta successiva, ma una componente essenziale del sistema fin dall’inizio.
  • Valutazione continua dei rischi: durante tutto il ciclo di vita del progetto, si valutano costantemente i potenziali rischi per la privacy degli utenti.
  • Minimizzazione dei dati: si raccolgono e si utilizzano solo i dati strettamente necessari per lo scopo specifico.

Privacy by default

  • itazione delle finalità: I dati raccolti vengono utilizzati esclusivamente per gli scopi dichiarati e comunicati all’utente al momento della raccolta.
  • Controllo dell’utente: Si forniscono agli interessati strumenti semplici e intuitivi per gestire le proprie preferenze di privacy.
  • Conservazione limitata: I dati personali sono conservati solo per il tempo necessario al raggiungimento delle finalità del trattamento.

Nella pratica, la “Privacy by default” si traduce in azioni concrete come:

  • Configurare le impostazioni di privacy più restrittive come opzione predefinita
  • Richiedere il consenso esplicito dell’utente prima di attivare funzionalità che comportano un trattamento più esteso dei dati
  • Implementare meccanismi di cancellazione automatica dei dati dopo un periodo prestabilito
  • Fornire interfacce utente chiare e facilmente accessibili per la gestione delle preferenze di privacy

Valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (DPIA)

La Valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (DPIA – Data Protection Impact Assessment) è una procedura che il titolare del trattamento deve effettuare quando un tipo di trattamento dei dati personali può presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

Lo scopo principale della DPIA è

  • Descrivere sistematicamente il trattamento dei dati previsto
  • Valutarne la necessità e la proporzionalità
  • Identificare e gestire i rischi per i diritti e le libertà degli interessati
  • Determinare le misure appropriate per affrontare tali rischi

La DPIA è obbligatoria in particolare quando il trattamento

  • Prevede l’uso di nuove tecnologie
  • Può presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche

Alcuni esempi specifici includono

  • Valutazione sistematica di aspetti personali (profilazione)
  • Trattamento su larga scala di dati sensibili
  • Monitoraggio sistematico di aree accessibili al pubblico

Una DPIA deve includere almeno

  • Una descrizione sistematica dei trattamenti previsti e delle finalità
  • Una valutazione della necessità e proporzionalità dei trattamenti
  • Una valutazione dei rischi per i diritti e le libertà degli interessati
  • Le misure previste per affrontare i rischi

Responsabilità

La responsabilità di condurre una DPIA ricade sul titolare del trattamento. Tuttavia, può coinvolgere:

  • Il Responsabile della Protezione dei Dati (DPO), se nominato
  • Esperti di sicurezza informatica
  • Consulenti legali
  • Altri soggetti rilevanti all’interno dell’organizzazione

Tempistica

La DPIA deve essere effettuata prima di iniziare il trattamento dei dati, in modo da poter influenzare la progettazione del trattamento stesso secondo i principi di privacy by design.In conclusione, la DPIA è uno strumento fondamentale per garantire la conformità al GDPR e per dimostrare l’accountability del titolare del trattamento. Permette di identificare e mitigare i rischi privacy in anticipo, contribuendo così a proteggere i diritti e le libertà degli interessati.

Data Breach, la violazione dei dati da evitare grazie alla Privacy aziendale

Un data breach (violazione dei dati) è un incidente di sicurezza in cui informazioni sensibili, riservate o protette vengono visualizzate, copiate, trasmesse, rubate o utilizzate da un soggetto non autorizzato. Questi incidenti possono avvenire a causa di attacchi informatici, negligenza dei dipendenti, o difetti nei sistemi di sicurezza.

Un data breach può coinvolgere dati personali, finanziari, aziendali o di altro tipo, causando danni significativi alla privacy e alla sicurezza delle persone e delle organizzazioni coinvolte.

Alcuni esempi di Data Breach possono essere:

  • Hacking di database online: un soggetto non autorizzato riesce a penetrare nei server di un’azienda appropriandosi di nomi, indirizzi, numeri di carte di credito e codici di sicurezza.
  • Phishing: un dipendente fornisce in modo inconsapevole le credenziali di accesso ad un soggetto non autorizzato (mediante siti web fasulli o simili), che potrebbe quindi avere accesso a informazioni finanziarie dei clienti.
  • Perdita di dispositivi: un dipendente perde il laptop aziendale contenente file non criptati con informazioni personali dei clienti mentre viaggia. Il dispositivo non è protetto da password sufficientemente robuste.
  • Errore interno: un dipendente invia accidentalmente un’e-mail contenente un foglio di calcolo con informazioni finanziarie sensibili a un gruppo di destinatari non autorizzati.
  • Accesso non autorizzato a file di backup: un dipendente malintenzionato o un intruso esterno accede ai file di backup di un’azienda conservati su un server mal configurato senza adeguate misure di sicurezza, potendo successivamente vendere tali informazioni

Cosa fare in caso di Data breach

Il titolare del trattamento ha l’obbligo di notificare l’eventuale Data breach al Garante per la protezione dei dati personali entro 72 ore dall’avvenuta conoscenza dell’avvenimento, solo nel caso in cui le violazioni dei dati personali possano portare a:

  • discriminazione, 
  • furto d’identità,
  • perdita del controllo sui dati,
  • limitazione di alcuni diritti, 
  • perdita finanziaria,
  • danno alla reputazione,
  • rischio di frode,
  • perdita di riservatezza dei dati personali protetti da segreto professionale,
  • qualsiasi altro significativo svantaggio economico o sociale.

La notifica di Data breach dovrà essere predisposta mediante uno specifico modello disponibile sul sito del Garante e contenere tutte le informazioni previste dall’articolo 33, § 3, Regolamento (UE) 2016/679. 

Lo stesso Garante della privacy potrebbe prescrivere alcune misure correttive tecniche e organizzative per assistere il titolare del trattamento al fine di prevenire ulteriori complicazioni e tutelare i dati oggetto di violazione.

Registro del trattamento del dato

Il Registro del trattamento del dato è un documento ufficiale, redatto in forma scritta (anche elettronica), da tutte le imprese e organizzazioni con almeno 250 dipendenti. 

Si tratta di una raccolta dettagliata delle attività di trattamento svolte dall’azienda, specificando quali dati vengono raccolti, per quale scopo, da chi e come vengono trattati.

Le imprese e organizzazioni con meno di 250 dipendenti, non sono obbligate a farlo, a meno che il trattamento dei dati:

  • Rappresenti un rischio per i diritti e le libertà dell’interessato
  • Includa il trattamento di particolari tipologie di dati o dati personali relativi a condanne penali e reati
  • non sia occasionale

Il trattamento del dato e gli “attori della privacy” – Concetti base della Privacy aziendale

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) si concentra sulla protezione e la tutela dei dati personali degli interessati, ovvero le persone fisiche identificate o identificabili a cui si riferiscono i dati trattati. Questo approccio mira a garantire i diritti fondamentali e le libertà degli individui in relazione al trattamento dei loro dati personali.

Trattamento del dato

Il trattamento del dato comprende qualsiasi operazione o insieme di operazioni compiute sui dati personali, con o senza l’ausilio di processi automatizzati. Queste operazioni includono:

  • Raccolta, registrazione e organizzazione
  • Strutturazione e conservazione
  • Adattamento o modifica
  • Estrazione e consultazione
  • Uso e comunicazione
  • Raffronto o interconnessione
  • Limitazione, cancellazione o distruzione

Titolare del trattamento del dato

È il soggetto/autorità/servizio che determina le ragioni e le modalità del trattamento dei dati ed è l’unico che può trattare i dati senza ricevere istruzioni o limitazioni. 

Si tratta della figura più importante e centrale all’interno dell’organizzazione ed ha la responsabilità principale di garantire la conformità del trattamento dei dati alle normative vigenti.

Il titolare del trattamento:

  • È il principale responsabile della conformità al GDPR
  • Deve implementare misure tecniche e organizzative adeguate
  • Può nominare uno o più Responsabili del trattamento
  • Deve mantenere un registro delle attività di trattamento
  • È tenuto a notificare eventuali violazioni dei dati all’autorità di controllo

Responsabile del trattamento

Il Responsabile del trattamento tratta dati personali per conto del Titolare del trattamento. I compiti fondamentali di questa figura, sono:

  • Operare su istruzione documentata del Titolare
  • Garantire che le persone autorizzate al trattamento si siano impegnate alla riservatezza
  • Adottare tutte le misure di sicurezza adeguate
  • Assistere il Titolare nel garantire il rispetto degli obblighi del GDPR
  • Cancellare o restituire tutti i dati personali al termine del trattamento, su scelta del Titolare

Incaricato al trattamento

Persona che viene autorizzata al trattamento dei dati personali da parte del titolare o del responsabile del trattamento, a seguito di una specifica formazione e informazione in materia di privacy e trattamento del dato.

DPO (Data protection officer)

Si tratta di un professionista esperto (esterno o interno all’azienda, purché indipendente ed esente da conflitto di interessi), selezionato per le sue competenze nella conoscenza delle normative e delle pratiche di protezione dei dati. Il DPO è incaricato di monitorare la conformità del trattamento dei dati all’interno dell’organizzazione, fornire consulenza e informazione sui diritti e sugli obblighi relativi alla protezione dei dati, e fungere da punto di contatto con le autorità di controllo.

Garante per la protezione dei dati personali (o “Garante della privacy aziendale”)

Il Garante per la protezione dei dati personali, comunemente noto come “Garante della privacy”, è un’autorità amministrativa indipendente italiana che riveste un ruolo cruciale nella salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone in relazione al trattamento dei dati personali.

Questa istituzione svolge una vasta gamma di funzioni essenziali per garantire il rispetto della normativa sulla privacy nel nostro paese.

Tra i suoi compiti principali, il Garante si occupa di:

  • Vigilanza e controllo: monitora il trattamento dei dati personali da parte di organizzazioni pubbliche e private.
  • Consulenza e promozione: offre consulenza a cittadini, aziende e istituzioni su questioni relative alla privacy.
  • Sanzioni e provvedimenti correttivi: può infliggere sanzioni e imporre correzioni in caso di violazioni.
  • Partecipazione legislativa: fornisce pareri su proposte di atti normativi relativi alla protezione dei dati.
  • Trattamento di reclami: gestisce le segnalazioni e i reclami dei cittadini.
  • Adozione di linee guida e codici di condotta.
  • Ispezioni e accesso a documenti e banche dati

La formazione dei lavoratori

La regolamentazione prevede l’obbligo di formazione degli addetti al trattamento dei dati. Tuttavia, anche in questo caso, non specifica quali tipologie di corsi debbano frequentare o qualifica da conseguire per essere correttamente formati.

Rientrando nel concetto dell’Accountability, sarà dunque l’azienda a dover predisporre un percorso formativo sufficientemente curato per far sì che il lavoratore sia adeguatamente preparato sulla policy aziendale e in grado di amministrare tutti gli strumenti utili per trattare il dato in maniera consapevole e sicura.

In caso di violazione di tali pratiche, verranno applicate sanzioni amministrative pecuniarie rilevanti. A tal proposito è importante tenere in considerazione che le sanzioni saranno proporzionali al tipo di mancanza e al fatturato del settore di riferimento dell’impresa.

Rischi Associati alla Violazione della Privacy

Come accennato nel paragrafo precedente, le eventuali sanzioni, in caso di data breach o violazioni delle normative, saranno rapportate al rischio e alla sensibilità dei dati trattati dall’impresa. Il tutto tenendo conto della natura, della portata, del contesto e delle finalità del trattamento. Chiaramente più rilevanti e sensibili saranno i dati trattati, più le potenziali sanzioni saranno elevate.

In regime di Accountability, come abbiamo ripetuto più volte, il titolare del trattamento ha la libertà di decidere “cosa fare e come farlo” in materia di Privacy e Policy. Questa concezione, chiaramente, prevede che lo stesso titolare debba assumendosi le rispettive responsabilità in caso di controllo o inadempienza.

Per stabilire conseguenze e sanzioni, In caso di irregolarità, verrà fatta una valutazione d’impatto, che avrà il compito di analizzare i potenziali danni subiti dall’interessato del trattamento in caso di trafugazione, divulgazione o perdita dei dati.

Multe, sanzioni e conseguenze per Data breach e non conformità

Il GDPR è una delle normative più rigorose in materia di protezione dei dati personali. Le sanzioni per la non conformità al GDPR possono essere estremamente severe, con multe che possono arrivare fino a:

  • 2% del fatturato globale annuo dell’azienda o 10 milioni di euro (a seconda di quale dei due importi sia maggiore) per violazioni minori.
  • 4% del fatturato globale annuo dell’azienda o 20 milioni di euro (a seconda di quale dei due importi sia maggiore) per violazioni più gravi

In casi gravi, possono essere previste anche sanzioni penali per il trattamento illecito dei dati personali, con pene che includono la reclusione.

Infine, le conseguenze indirette e secondarie per l’impresa possono essere:

  • Peggioramento della reputazione aziendale
  • Eventuali azioni legali da parte delle persona fisiche a cui sono riferiti i dati persi, trafugati, divulgati, ecc…

Gli adempimenti nel concreto

L’imprenditore deve adottare un approccio proattivo, implementando misure concrete per proteggere i dati personali e dimostrare la propria conformità. Non è sufficiente un approccio meramente formale, ma è necessario un impegno costante per garantire la tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.

Questa scaletta fornisce una panoramica completa degli adempimenti necessari per conformarsi al GDPR. È importante sottolineare che l’attuazione di questi passaggi richiede un approccio personalizzato in base alle specifiche caratteristiche e dimensioni dell’impresa e dunque può variare da caso a caso.

1. Analisi preliminare

  • Mappatura dei trattamenti di dati personali effettuati
  • Identificazione delle finalità e delle basi giuridiche dei trattamenti
  • Valutazione dei rischi per i diritti e le libertà degli interessati

2. Nomina delle figure chiave

  • Designazione del Titolare del trattamento (solitamente l’imprenditore stesso)
  • Nomina di eventuali Responsabili del trattamento
  • Valutazione della necessità di nominare un Responsabile della Protezione dei Dati (DPO)

3. Adozione di misure tecniche e organizzative

  • Implementazione di misure di sicurezza adeguate
  • Adozione di politiche di privacy by design e by default
  • Predisposizione di procedure per la gestione dei diritti degli interessati

4. Documentazione e registri

  • Redazione del Registro dei trattamenti
  • Predisposizione di informative privacy aggiornate
  • Elaborazione di procedure interne per la gestione dei dati personali

5. Valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (DPIA)

  • Identificazione dei trattamenti che richiedono una DPIA
  • Esecuzione della DPIA per i trattamenti ad alto rischio
  • Consultazione preventiva con l’Autorità Garante, se necessario

6. Formazione e sensibilizzazione

  • Organizzazione di corsi di formazione per il personale
  • Diffusione di una cultura della privacy all’interno dell’organizzazione

7. Gestione dei rapporti con terze parti

  • Revisione e aggiornamento dei contratti con fornitori e partner
  • Verifica della conformità dei trasferimenti di dati extra-UE

8. Procedure di data breach

  • Implementazione di un sistema di rilevamento delle violazioni dei dati
  • Definizione di procedure per la notifica all’Autorità Garante e agli interessati

9. Monitoraggio e aggiornamento continuo

  • Esecuzione di audit periodici sulla conformità
  • Aggiornamento costante delle misure di sicurezza e delle procedure

10. Documentazione della conformità

  • Raccolta e conservazione di evidenze documentali delle misure adottate
  • Predisposizione di un sistema per dimostrare l’accountability

Consulenza e Supporto per la Privacy Aziendale

La gestione della privacy aziendale è una sfida complessa e in continua evoluzione che necessita di particolari conoscenze e competenze, associate a un perenne aggiornamento e una specializzazione eccezionale.

Avere al proprio fianco esperti qualificati può fare davvero la differenza nel garantire la conformità alle normative e nel proteggere i dati personali all’interno dell’azienda in modo costante, concreto e sempre aggiornato.

Proprio per questo è essenziale affidarsi ad uno Studio di consulenza del lavoro e uno studio legale specializzato; perché possono fornire una serie di servizi fondamentali, tra i quali:

  • Audit della privacy: Per valutare le attuali pratiche di gestione dei dati dell’azienda ed identificare eventuali vulnerabilità e aree di miglioramento.
  • Elaborazione di policy aziendali: Sviluppo e implementazione di regolamenti interni chiari e conformi alle normative. Strutturati sulla base delle esigenze aziendali, del settore di riferimento e della tipologia di dati trattati.
  • Aggiornamento normativo: Essenziale per adeguare Privacy e Policy in base alle modifiche legislative e regolamentari per mantenere l’azienda sempre aggiornata e conforme.
  • Formazione dei dipendenti: Organizzazione di corsi e workshop per educare il personale sulle normative vigenti e sulle migliori pratiche di gestione dei dati. Essenziale per rispettare i vincoli sulla formazione imposti dal GDPR.
  • Consulenza continua: Supporto costante per rispondere a domande e risolvere problemi relativi alla privacy e alla protezione dei dati.
  • Supporto in caso di contenzioso: Rappresentanza legale, esperienza, caparbietà e pragmaticità in caso di dispute o sanzioni legate alla privacy.

Privacy aziendale su misura per la tua impresa

La gestione della privacy aziendale rappresenta una sfida cruciale nell’amministrazione moderna delle imprese, assumendo un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti dei lavoratori e nella salvaguardia degli interessi aziendali.

Nel contesto attuale, caratterizzato da una crescente digitalizzazione, qualsiasi realtà imprenditoriale si trova a trattare, registrare e utilizzare dati personali di dipendenti, clienti e fornitori e impone dunque alle aziende di adottare un approccio proattivo alla gestione della privacy, in linea con il GDPR e la normativa nazionale.

La complessità della materia e l’elevato livello di competenze necessarie per implementare un sistema di privacy aziendale efficace rappresentano sfide significative. Di conseguenza, molte organizzazioni – sia pubbliche che private – faticano ancora a raggiungere una piena conformità con gli adempimenti richiesti dalla legislazione vigente. 

Non lasciare che la complessità della gestione della privacy aziendale metta a rischio la tua impresa. Affidati all’esperienza e alla competenza di Studio Campesato e degli Studi legali associati esperti in Privacy aziendale, per una consulenza professionale e personalizzata. I nostri esperti sono pronti ad aiutarti a gestire in totale sicurezza la privacy aziendale e a sviluppare policy conformi alle normative vigenti.

Contattaci oggi stesso per una consulenza e scopri come possiamo supportare la tua azienda nel garantire la protezione dei dati e la conformità alle leggi sulla privacy.

Studio Campesato – Il partner ideale per una gestione sicura e professionale della privacy aziendale.

Il presente articolo, non essendo rivolto agli specialisti del diritto del lavoro, è stato deliberatamente redatto con un linguaggio semplice e uno stile divulgativo, senza l’ambizione di esaurire l’argomento trattato.

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